Il Museo Diocesano e del Codex di Rossano fu il primo ad esser istituito in Calabria, nel 1952, nei locali dell’ex sala capitolare. Nel 1985 venne destinata a sede del museo un’ala del Palazzo Arcivescovile e i lavori si conclusero nel 2000. Il 3 luglio 2016 è stato inaugurato un nuovo e moderno percorso museale.
Il nuovo percorso è basato sulla distinzione di due principali sezioni, una dedicata al Codex Purpureus, l’altra alla storia della diocesi e della città di Rossano nei secoli, attraverso l’esposizione di opere di varie epoche e tipologie, suddivise in aree cronologiche e tematiche. Entrambi i percorsi sono arricchiti dalla presenza di supporti multimediali per approfondire la conoscenza del Codex e delle altre opere d'arte presenti nel museo. Perla di inestimabile valore custodita nel Museo è il CODEX PURPUREUS ROSSANENSIS, evangeliario greco miniato risalente al VI sec. che raccoglie, in 188 fogli di finissima pergamena purpurea, i vangeli di Matteo e Marco ed è arricchito da 15 splendide miniature.
Il 9 ottobre 2015, il Codex è stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità e inserito nelle liste Unesco, nella Categoria “Memory of the World”. La collezione museale è, inoltre, arricchita da importanti opere d’arte, tra cui spiccano: un Specchio Greco in bronzo, datato al V secolo a. C.; un imponente busto argenteo raffigurante l’Achiropita, la Madonna tanto venerata nella città di Rossano; una icona post-bizantina raffigurante la Pietà, realizzata nel 1499 dall’artista cretese Andrea Pavia; una preziosa miniatura su pergamena con il Matrimonio mistico di Santa Caterina, eseguita da un miniatore tosco- romano tra il XVI e il XVII secolo; l’ostensorio architettonico noto come Sfera greca; preziosa suppellettile e paramenti liturgici; antiche pergamene e codici musicali.