Civita
Città & Borghi, Borghi


Civita - Calabria


All'interno della riserva naturale Gole del Raganello a circa 450 mt slm e nel cuore del Parco nazionale del Pollino, sorge Civita (Çifti in arbëresh), paese di origine arberesh è tra le storiche comunità albanesi d'Italia (arbëreshët), non lontana dai centri di Ejanina e Frascineto.

Non è chiara l’origine del nome del piccolo borgo, se il nome del paese derivi da çifti, che in lingua albanese significa “coppia” (in riferimento ai due rioni di Sant’Antonio e Magazeno), da qifti, “aquila”, o dal latino civitas. In base alla morfologia del luogo, il nome giusto sarebbe “nido d’aquila”, perché il borgo, nascosto dalle rocce alla vista dei predoni saraceni e successivamente turchi, è un vertiginoso belvedere, una visione d’aquila sul mare Ionio.

Le origini di questo luogo grazioso sono antiche e risalgono al borgo latino del Castrum Sancti Salvatoris. Un terremoto del Quattrocento lo distrusse e ne causò l’abbandono e il borgo fu ricostruito e ripopolato dagli albanesi con un disegno urbanistico di particolare interesse. La sua caratteristica è l’andamento “circolare” dei vicoli che abbracciano i piccoli e numerosi sheshi (piazzette) e collegano le gjitonie. “Gjitonia” (vicinato) è un’espressione della lingua albanese arbëreshe che ha il significato socio-urbanistico delle contrade: solidarietà, spirito di appartenenza, comunione, ma anche competizione, rivalità e goliardia. Civita si fregia dei label dei ‘Borghi più belli d’Italia’ e delle ‘Bandiere arancioni’ del Tci.

L’attuale Civita fu fondata nel 1468 dai profughi albanesi in fuga dalla loro terra di origine dopo la morte dell’eroe nazionale Giorgio Castriota Skanderbeg. Queste famiglie albanesi fuggivano dai turchi e provenivano dalla regione ‘Tosca’, ai confini con la Macedonia. Il Museo etnico arbëresh ne racconta le tradizioni e la cultura. Il percorso espositivo e di ricerca è composto da varie sezioni (una biblioteca linguistica, la pinacoteca, la sala del telaio, i costumi popolari) e presenta ampi spazi per le immagini e per l’oggettistica; è inoltre punto d’informazione sul parco del Pollino.

Anche dal punto di vista religioso la comunità italo-albanese di Civita è unica. Infatti è di fede cattolica ma segue il rito liturgico greco-bizantino ed è inserita in una speciale diocesi, l’Eparchia di Lungro, istituita nel 1919.

Di particolare interesse naturalistico è la gola del Raganello, scavata dal torrente che nasce alle pendici sud-orientali del massiccio del Pollino e che sfocia nel mar Jonio dopo aver attraversato la piana di Sibari. L’incisione del canyon del Raganello è lunga tredici chilometri, ma è soprattutto a Civita che è possibile apprezzarne la ridotta distanza tra le due pareti, la loro verticalità e la profondità di centinaia di metri della forra. È meta di visitatori ed escursionisti di ogni genere che appassionati percorrono la gola facendo canyoning e rafting.


Informazioni


Accessibilità - Accesso libero

Proprietà - Pubblico

Classificazione - Città & Borghi

Tipologia - Borghi

Dove siamo



87010 Civita (CS)

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