Il ristorante Dattilo nasce in un vecchio frantoio all’interno di un casolare del 1600, circondato sessanta ettari di uliveti, vigneti e agrumeti e dall’orto dell’azienda agricola Ceraudo Roberto. La struttura ha un’architettura tipica rurale e un arredamento semplice e raffinato. Il locale, allestito nel grande frantoio, accoglie in un ambiente caldo e piacevole. Aperto nel 2003 dal progetto ambizioso e di grande passione del patron Roberto, oggi è interamente gestito dalla famiglia Ceraudo che cerca di portare avanti la cultura dell’accoglienza, della buona e sana cucina a tavola, valorizzando i prodotti aziendali. L’unico figlio, Giuseppe, si occupa della produzione e della coltivazione biologica ed ecosostenibile, la figlia maggiore, Susy, gestisce l’amministrazione e dirige la sala con solarità e cortesia, il patron Roberto si interessa delle pubbliche relazioni e, infine, la figlia più giovane, Caterina, è coinvolta nella ristorazione.
La giovane di casa Ceraudo, Caterina, laureata in enologia a Pisa nel 2011 è una ragazza riservata, tenace e determinata. Nel 2012, prima di indossare definitivamente la giacca da cuoca frequenta la Scuola di Alta Formazione di Niko Romito a Castel di Sangro in Abruzzo e, da allora, animata da un’instancabile senso di ricerca, ha saputo conquistare l’attenzione dei gourmet più attenti di tutta l’Italia. Una cucina genuina, raffinata e elegante che rispetta il territorio e i valori della famiglia. Utilizza pochi elementi, cercando di esaltare i sapori semplici. È così per ogni piatto dal salato al dolce. Tecnica e tanta passione allineate all’obiettivo di mostrare il sud in chiave moderna. La sua cucina è equilibrata e leggera. Orto e mare entrano nel menu tenendo conto della tradizione regionale con piatti elaborati quanto basta, belli a vedersi e gustosi al palato. In tavola si comincia sempre con il pane maison e l’emulsione dell’extravergine bio di casa Ceraudo. La famiglia Ceraudo enfatizza il legame tra la buona cucina e il buon bere, infatti, anche sui vini la predilezione va a quelli aziendale per coinvolgere il cliente in un’esperienza enogastronomica cha valorizza il più possibile il territorio, ma non mancano etichette regionali, nazionali e internazionali.