Ci sono luoghi che hanno il dono di regalare emozioni. Il cuore pulsante di Trieste, piazza dell’Unità d’Italia, è uno di questi. In questo luogo speciale, sin dal 1873, sorge la storica dimora del Grand Hotel Duchi d’Aosta. Una casa in cui vivere l’armonia dell’ospitalità della famiglia Benvenuti: dal capostipite Gilberto alla moglie Hedy ed ai figli Alex e Susy, una storia di famiglia che continua ancor oggi all’insegna di un’elegante, appassionata ed attenta cultura del far sentire “a casa” il turista o l’uomo d’affari. Un’atmosfera unica pervade il “Duchi”, ricca di charme, eleganza e lusso raffinato. Cinquantacinque le camere e suites: le dimensioni raccolte e la ricchezza di oggetti e arredi esclusivi regalano la calda emozione di casa e, pur mantenendo inalterato il fascino di fine ‘800, sono dotate dei più moderni comfort.
L’Harry's Restaurant & Cafè è un luogo dall’anima molteplice in cui si fondono i piaceri del mangiare, del bere e dell’incontrarsi. Un salotto discreto, appartato e raffinato nel cuore di Trieste. Un luogo che cambia immagine durante l’arco della giornata, che si trasforma da breakfast room a ristorante, a bar, a bistrot e diventa, in occasione delle rappresentazioni dell’antistante Teatro Lirico Giuseppe Verdi, il ritrovo perfetto del pre-dopo teatro, solo su prenotazione.
Creato e lanciato nel 1972 da Arrigo Cipriani del famoso Harry’s Bar di Venezia ha saputo mantenere nel tempo un’atmosfera inconfondibile dove il banco del bar è la riproduzione fedele dell’originale in quel della città lagunare. La meticolosa scelta delle materie prime, rigorosamente del territorio, le proposte menu legate alla stagionalità della natura, la ricercata creatività del connubio di profumi e sapori della tradizione locale, ma non solo, si fondono per regalare al palato un’esperienza gourmet da conservare nella memoria. Sono questi gli ingredienti di una serata indimenticabile, ma anche di un pranzo veloce, di un aperitivo o di un caffè, tradizionalmente Illy.
Durante la bella stagione il ristorante esce allo scoperto, proiettandosi su piazza Unità d’Italia con il suo dehors, aggiungendo il piacere degli occhi a quello del palato.